Incentivi 2024 – Tutti i bonus in vigore e i modelli con lo “sconto”

incentivi 2024 – tutti i bonus in vigore e i modelli con lo “sconto”

Incentivi 2024 – Tutti i bonus in vigore e i modelli con lo “sconto”

Il 23 gennaio 2024 è stata riattivata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy la piattaforma di prenotazione degli incentivi statali all’acquisto di auto a basse, bassissime e nulle emissioni di anidride carbonica, in base allo schema impostato nel 2022 dal governo Draghi per il triennio 2022-2024. Come negli anni precedenti, i fondi destinati alle auto termiche e ibride con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km e vincolati alla rottamazione di una vecchia auto – appena 120 milioni di euro (erano 150 nel 2023 e 170 nel 2022) – sono terminati in pochi giorni (ma il governo ne ha annunciato il rifinanziamento). Sono invece abbondantemente superiori alla domanda attuale i fondi stanziati dal governo sulle auto elettriche e plug-in, che sia nel 2022 sia nel 2023, pur essendo di ammontare leggermente inferiore a quello previsto per l’anno in corso, restarono in buona parte inutilizzati nelle casse dello Stato. In attesa della riforma degli incentivi annunciata a più riprese dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso tra il 20 dicembre e l’1 febbraio, vediamo nel dettaglio tutto quello che bisogna sapere sugli incentivi 2024 attualmente in vigore.

Tre gruppi di auto. L’architettura degli incentivi continua a basarsi sulle emissioni di CO2 dell’auto che si acquisterà. La norma prevede tre fasce:

– 0-20 g/km: a questo gruppo appartengono tutte le macchine elettriche a listino più tre versioni di due modelli Toyota plug-in, la Prius e la C-HR.

– 21-60 g/km: a questo gruppo appartengono solo macchine ibride plug-in, ossia vetture con doppia alimentazione, termica ed elettrica, con una piccola batteria di trazione ricaricabile dall’esterno ma dall’autonomia limitata, quando la vettura marcia in solo elettrico, a poche decine di chilometri in solo elettrico.

– 61-135 g/km: a questo gruppo appartengono macchine con motore termico (a benzina, gasolio e gas) e ibrido (full e mild), prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte) –  ma non manca qualche versione del segmento D – di un po’ tutte le carrozzerie; berline, Suv, monovolume e multispazio. Come detto, però, i fondi destinati a queste auto sono terminati e, dunque, fino a un nuovo rifinanziamento, non è possibile acquistare vetture presenti in questo elenco usufruendo del contributo statale.

Privati, società di noleggio a lungo termine e imprese di car sharing. L’iniziativa è riservata alle persone fisiche, alle imprese di car sharing pubblico e alle società di noleggio a lungo termine (queste ultime, però, possono ottenere un bonus inferiore, pari al 50% di quello che possono invece ottenere le persone fisiche e solo per l’acquisto di una vettura delle prime due fasce).

Contributi compresi tra 2 mila e 5 mila euro. I bonus statali vanno da 2 mila a 5 mila euro in base al seguente schema:

– 0-20 g/km: 3 mila euro senza rottamazione; 5 mila con rottamazione;

– 21-60 g/km: 2 mila euro senza rottamazione; 4 mila con rottamazione;

– 61-135 g/km: 0 euro senza rottamazione; 2 mila con rottamazione.

Il bonus statale si aggiunge allo sconto della Casa o della concessionaria. L’incentivo statale va detratto dal prezzo finale chiavi in mano e non sostituisce lo sconto che quasi tutte le concessionarie e quasi tutte le Case concedono in misura variabile di mese in mese in base alle iniziative promozionali mensili alla loro clientela. Le due voci incentivo statale e sconto devono essere distinte e bene evidenziate fin dal preventivo.

I fondi sono limitati (e infatti quelli sulle auto con motore termico sono già finiti). Lo Stato ha messo a disposizione, per le autovetture, 570 milioni di euro così suddivisi:

– 0-20 g/km CO2: 205 milioni (di cui 194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine);

– 21-60 g/km CO2: 245 milioni (232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e Nlt);

– 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti ai privati (come detti, sono terminati).

C’è un limite di prezzo. Non tutte le auto che rientrano nelle diverse fasce di emissioni possono accedere al contributo. Il governo, infatti, ha introdotto un limite massimo di prezzo di listino Iva esclusa (“listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice”), accessori compresi, per ciascuna fascia. In particolare:

– 0-20 g/km: 35 mila euro (equivalenti a 42.700 Iva compresa);

– 21-60 g/km: 45 mila euro (equivalenti 54.900 Iva compresa);

– 61-135 g/km: 35 mila euro (equivalenti a 42.700 Iva compresa).

Attenzione: il limite di prezzo non comprende l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e il contributo Pfu (pneumatici fuori uso).

La disponibilità residua dei fondi può essere monitorata in tempo reale su https://ecobonus.mise.gov.it

L’auto da rottamare: fino a Euro 4. La rottamazione è obbligatoria solo per chi intende acquistare macchine con motore termico e ibrido con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. In tutti i casi in cui c’è una rottamazione, la vettura da demolire dev’essere intestata all’acquirente di quella nuova o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi. E deve essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4. La vettura da rottamare deve essere consegnata in concessionaria a spese dell’acquirente della macchina nuova. In più, l’acquirente deve pagare unicamente le spese amministrative di radiazione per demolizione, senza ulteriori oneri.

270 giorni di tempo per immatricolare la nuova macchina. Dal momento della prenotazione del contributo sulla specifica piattaforma ministeriale da parte della concessionaria, decorrono i 270 giorni di tempo entro cui l’operazione si deve concludere con l’inserimento del numero di targa assegnato al momento dell’immatricolazione. Se si supera questo termine la prenotazione e quindi il relativo bonus decade. Si consiglia dunque di subordinare la validità del contratto d’acquisto all’effettiva erogazione del contributo statale.

Vietato vendere per 12 mesi. Al momento della sottoscrizione del contratto, l’acquirente dovrà firmare una dichiarazione di presa d’atto del requisito del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi. In caso di vendita prima del termine bisognerà restituire il contributo ricevuto.

Bonus anche per i familiari conviventi. La vettura acquistata con l’incentivo potrà essere intestata anche a una persona diversa di quella a cui era intestata quella da rottamare, purché entrambi i soggetti facciano parte dello stesso nucleo familiare (è richiesto lo stato di famiglia).

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