Auto elettriche, Fisker crolla a Wall Street. Il mercato teme la bancarotta
Le azioni di Fisker, società Usa specializzata nella produzione di auto elettriche, sono crollate fino al 47% nel pre-maret di Wall Street a 0,32 dollari per 173 milioni di capitalizzazione. Il titolo è sotto pressione dopo un report secondo cui la casa di veicoli EV, già in difficoltà, sta imboccando la strada del fallimento.
Secondo il Wall Street Journal, Fisker ha assunto consulenti nella ristrutturazione per redigere un’eventuale domanda di bancarotta. Due settimane fa, Fisker aveva avvertito che rischiava di rimanere senza liquidità e che era in trattative con un’importante casa automobilistica (rimasta anonima) per un investimento o uno sviluppo congiunto di una o più piattaforme di veicoli elettrici.
La Apple delle auto
Secondo il WSJ, Fisker ha assunto il consulente finanziario FTI Consulting e lo studio legale Davis Polk per lavorare su una potenziale dichiarazione di fallimento.
La società si è quotata nel 2020 ed è stata soprannominata la «Apple delle automobili» per la sua strategia di esternalizzare la produzione dei veicoli elettrici e di concentrarsi sul design e sugli elementi dell’interfaccia con il consumatore.
Fisker a fine febbraio ha riportato un fatturato del quarto trimestre pari a 200 milioni di dollari, ben al di sotto del consenso di FactSet per ricavi di 327,7 milioni.
Il produttore di veicoli elettrici ha perso 463,6 milioni di dollari, ovvero 1,23 dollari per azione, nel trimestre, rispetto a una perdita di 34 centesimi per azione nel quarto trimestre del 2023. Gli analisti interpellati da FactSet si aspettavano una perdita (GAAP) di 23 centesimi per azione.
Fisker conosce già la bancarotta. Il produttore di veicoli elettrici ha visttuto una vita precedente come Fisker Automotive, fallita nel 2013 dopo circa sei anni di attività.
Il fondatore di Fisker Automotive, il designer danese Henrik Fisker, si era dimesso dall’azienda a causa di lotte intestine nel consiglio di amministrazione poco prima del fallimento, ma mantenne alcuni diritti sul marchio e continuò a guidare Fisker Inc.
Le azioni di Fisker hanno perso il 95% negli ultimi 12 mesi, in contrasto con i guadagni di circa il 34% dell’indice S&P 500. Il titolo ha chiuso il primo giorno post-ipo a 10,14 dollari e mercoledì ha chiuso con un calo del 97% rispetto al valore di quotazione. (riproduzione riservata)
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