Mamme-lavoratrici licenziate alla Bie: “L’azienda spieghi questa decisione”
Le organizzazioni sindacali Fim – Cisl Area metropolitana bolognese e Fiom – Cgil Bologna, segnalano la decisione dell’azienda B.I.E. Srl di San Giovanni in Persiceto di licenziare due lavoratrici, tra cui una delegata sindacale. “Riteniamo questa azione – spiegano i sindacalisti Giulio Pera (Fim – Cisl Area metropolitana bolognese) e Federico Serra (Fiom – Cgil Bologna) – inaccettabile. Le lavoratrici sono entrambe mamme e con figli a carico. Reputiamo altrettanto grave la modalità con cui l’azienda ha comunicato questa decisione. Decisione esercitata in modo unilaterale e totalmente priva di confronto con le organizzazioni sindacali”.
La B. I. E., in attività da 45 anni, conta una ventina di dipendenti, si occupa della produzione di stampi e di lavorazioni meccaniche di precisione. Ed ha motivato il licenziamento a causa di un calo di produzione. I sindacalisti Pera e Serra sottolineano poi il fatto che l’azienda ha collocato in ferie alcuni lavoratori senza avviare la richiesta di cassa integrazione e senza convocare le parti sindacali. La storia dell’officina meccanica B. I. E, attiva oggi nella produzione di stampi per la tranciatura lamiera e altre lavorazioni meccaniche e di precisione, parte da lontano, dal 1979. La ditta nacque dalla volontà di due soci fondatori, ancora presenti in azienda, ed a cui si sono uniti i figli.
“Abbiamo richiesto un incontro immediato con i vertici aziendali – affermano Pera e Serra – per lunedì prossimo. Incontro in cui chiederemo chiarimenti rispetto a queste azioni unilaterali e prive di fondamento. E chiederemo il ritiro immediato della procedura di licenziamento. A seguire sarà indetta l’assemblea sindacale con i lavoratori per intraprendere le iniziative necessarie a tutelare le loro colleghe”.
Per conto della B. I. E. interviene l’avvocato Gianfranco Focherini. “I licenziamenti – spiega il legale – non sono due ma sono tre perché è stata licenziata anche la compagna del figlio della titolare dell’azienda, questo per non creare favoritismi di sorta. L’azienda ha perso un cliente importante e si è trovata con un calo di lavoro del 50%, con il conseguente esubero di personale. E si sono dovute licenziare – purtroppo – le persone di assunzione più giovane seguendo i criteri di legge”.
Pier Luigi Trombetta
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