Il rapporto afferma che l’83% dei giochi per dispositivi mobili fallirà tre anni dopo il lancio
Un nuovo rapporto ha rivelato alcune statistiche piuttosto scioccanti sui giochi per dispositivi mobili. Rileva che l’83% dei giochi per dispositivi mobili fallirà tre anni dopo il lancio e il 46% di essi verrà cancellato durante lo sviluppo.
Il rapporto, che si basa su interviste con 500 sviluppatori di giochi del Regno Unito e degli Stati Uniti, è stato condotto da Atomik Research per Good Games Don’t Die di SuperScale e condiviso con GamesIndustry.biz.
Un altro dettaglio interessante è che la maggior parte dei titoli mobili raggiunge il picco delle entrate nei primi 12 mesi. Questo è fino al 76% per i giochi per dispositivi mobili nel loro primo anno e scende fino al 4% per i giochi entro il loro secondo anno.
News Related-
Le tre dame del latte tra leadership, storie di vita e social
-
Uragano «senza precedenti» si abbatte sulla Crimea, 2 milioni di persone al buio e guerra "congelata"
-
Operai intrappolati in un tunnel in India, i soccorritori sono a 5 metri
-
Discarica abusiva di 3mila mq scoperta alle porte di Milano
-
Grande Fratello, pagelle: Signorini diabolico (6), Greta prevedibile (4); Beatrice discutibile (4), Angelica falsa (4), Rosy guerriera (8)
-
Forfettari 2024, ecco i 3 nuovi obblighi che complicano tutto
-
Roberta Siragusa bruciata viva dall'ex fidanzato: ergastolo confermato a Pietro Morreale. Lui continua a dirsi innocente: «Si è data fuoco da sola»
-
Jannik Sinner. Il Rosso senza eccessi: "Vinco perché mangio con i miei genitori"
-
6 Consigli Affascinanti per Decorare la Tua Casa a Natale, Anche Senza Spazio per un Albero
-
Prezzo della benzina in forte calo da due mesi, i distributori non hanno barato
-
Oroscopo del giorno // Martedì 28 novembre: chiedere consiglio
-
Mulé (FI): “Giudici che decideranno su Delmastro vadano sereni”
-
I veleni nella classe che ha rifatto la Maturità. I genitori della studentessa dell’esposto: «Isolata e messa alla gogna»
-
Occupazioni abusive, l’avvocato: ecco perché la Cassazione ha dato ragione ai proprietari e cosa succede ora