Lo sfogo di Melissa Satta dopo la rottura con Berrettini: “Definita s*x addicted”
Matteo Berrettini ha annunciato la fine della relazione con Melissa Satta nel corso della conferenza stampa organizzata su Zoom lo scorso 20 febbraio. Già costretta a sopportare un infinito numero di offese e critiche gratuite durante la storia con l’ex finalista di Wimbledon, la showgirl italiana ha dovuto fare i conti con degli inaccettabili commenti, purtroppo apparsi su alcuni importanti giornali esteri e poi ripresi dalla stampa italiana.
Melissa Satta è stata addirittura definita “s*x addicted” , un termine utilizzato inappropriatamente e senza pensare alle conseguenze che avrebbe avuto.
Melissa Satta dopo la fine della storia con Berrettini: “Additata come s*x addicted”
Melissa Satta si è sfogata sui social pubblicando diversi video e un durissimo comunicato di denuncia ribadendo che ricorrerà alle vie legali.
“Ed eccomi qua, ancora una volta costretta ad assumere la mia autodifesa dinanzi al tribunale dell’inquisizione mediatica, senza aver commesso nessun ‘crimine’ , né alcun comportamento connotato da riprovevolezza morale.
Questa volta la stampa (e mi scusino coloro che esercitano la professione giornalistica con consapevolezza, impegno e preparazione, se uso un termine che li accomuna a chi utilizza la carta stampata come mero esercizio di sciacallaggio sociale), a proposito della mia discussa ‘rottura’ , non ha mancato di rendere più gustosa la notizia all’evidente fine di vendere qualche copia cartacea o di guadagnare qualche click in più, definendomi come “s*x addicted”.
Ora, sappiate che il solo dover scrivere di me stessa riportando una definizione che mi lacera profondamente richiede una enorme forza psichica perché mi sembra di trovarmi catapultata al banco degli imputati, costretta a difendermi in un sistema perverso” , si legge.
“Ho pensato più volte, e lo penso tuttora, di appartenere ad un mondo di persone a cui il destino ha riservato la fortuna di essere personaggi pubblici e di dover mettere in conto qualche inevitabile invasione nella mia vita privata, ma non è la prima volta che mi vedo costretta a difendermi da qualche pennivendolo che, al fine di stimolare la fantasia dei lettori più sensibili al tema, non manca di inventare storie piccanti sul mio conto, senza minimamente curarsi delle sofferenza causatemi come MADRE, prima che come DONNA e come PERSONA.
E non voglio strumentalizzare il sessismo quale combustibile per alimentare il mio sfogo, ma credo che sia tempo che la stampa si assuma le proprie responsabilità. Questa volta sono decisa ad andare in fondo e denunciare qualunque ripugnante imbrattatore di giornali dovesse cedere alla tentazione di denigrami in maniera così immotivata e gratuita” .
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