Allarme tronchi sotto il ponte Bastia: “Nessuno fa niente da settimane”
Si è formato un tappo di legnami e rifiuti all’altezza del ponte Bastia sul fiume Reno, tra San Biagio e Lavezzola, che si sta oltre tutto allargando. Fioccano le segnalazioni di argentani allarmati, a queste fa eco il portavoce argentano di Fratelli d’Italia, Nicola Fanini che, dopo l’ispezione sul posto insieme a Tommaso Giacomoni, giovane sanbiagese vicino a Gabriella Azzalli, dichiara: “Già nelle scorse settimane ci eravamo recati sul posto constatando una condizione già preoccupante, ma che, con le dovute misure, a nostro avviso si sarebbe potuta risolvere. Sappiamo che l’amministrazione comunale ha contattato gli enti a vario titolo competenti e, in questo caso, chiamati ad intervenire in tale zona, ciò fa ben sperare, ma al tempo stesso fa sorgere qualche altro dubbio”. Secondo il leader argentano del partito di Giorgia Meloni si doveva fare attenzione alle tempistiche: “Considerando che questa situazione si protrae già da settimane, quando l’amministrazione comunale ha proceduto a segnalare agli enti competenti il problema considerato che un intervento tempestivo avrebbe potuto portare ud una migliore e più celere soluzione? Altra perplessità riguarda il caso, non così astratto a questo punto, in cui gli enti preposti continuino a non intervenire, facendo progredire lo stato di incuria e di accumulo in cui ci troviamo con possibili conseguenze gravose anche sul ponte stesso: come l’amministrazione o, meglio, dire le amministrazioni locali, intendono intervenire?”. Inoltre “non è sufficiente dire che si è proceduto ad avvertire chi di dovere, ma occorre rendere note le risposte ricevute e che il sindaco rassicuri la popolazione, giustamente preoccupata. È chiaro che, in ogni caso, tutto ciò non può rappresentare la soluzione definitiva al problema, il quale continuerà a presentarsi se non vi sarà una programmazione di interventi periodica e continuativa di pulizia dei fiumi da parte della Regione”. Il referente di FdI infine conclude con una raccomandazione. La Regione ha di recente autorizzato la raccolta a uso privato nei corsi d’acqua del legname, ma “non può trovare applicazione nel caso del ponte Bastia, dove i depositi di legname misto rifiuti sono posizionati in maniera tale da rappresentare un pericolo per chiunque intenda avventurarsi cercando di raccogliere tronchi e rami”.
Franco Vanini
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