Bitcoin non autorizzati, si rischiano 4 anni di carcere

Bitcoin non autorizzati, si rischiano 4 anni di carcere

Sanzioni fino a quattro anni di reclusione per chi presta servizi per le cripto-attività senza le relative autorizzazioni. Approvazione dei white paper per i token emessi da banche. Sono alcune delle novità contenute nello schema di decreto legislativo posto in pubblica consultazione dal Dipartimento del tesoro. Il testo è stato elaborato per dare adempimento all’articolo 19 della legge di delegazione europea che prevede le misure di adeguamento per il recepimento del Regolamento (Ue) 2023/1114 relativo ai mercati delle cripto-attività (MiCAR), approvata dal Senato il 14 febbraio 2024 e in attesa di pubblicazione in Gu.

Il testo del decreto legislativo

Lo schema di decreto legislativo si compone di 47 articoli suddivisi in sei titoli. Nel primo troviamo una serie di nuove definizioni normative tra le quali spiccano quelle di emittenti specializzati di token collegati ad attività e di prestatori specializzati di servizi per le cripto-attività. Nel secondo (art. 3-18) Banca d’Italia e Consob vengono designate quali Autorità competenti a vigilare sui mercati e sugli operatori in cripto e vengono poi precisate le competenze delle stesse e stabilite le relative forme di coordinamento. Nelle norme del secondo titolo vengono anche introdotte disposizioni dedicate all’autorizzazione all’emissione di token collegati a cripto- attività e alla prestazione dei servizi aventi ad oggetto le stesse. In tale ambito si precisa anche che gli istituti di pagamento e di moneta elettronica potranno essere autorizzati all’emissione di token, solo a condizione che per l’emissione di moneta elettronica e la prestazione di servizi di pagamento sia stato costituito un patrimonio destinato, nelle modalità previste dalla disciplina nazionale di settore per assicurare la sana prudente e gestione dei nuovi intermediari e la coerenza con la disciplina applicabile agli intermediari tradizionali.

Le regole per gli emittenti di token

Il successivo titolo terzo (art. 19-29) introduce nell’ordinamento nazionale disposizioni ad hoc, applicabili agli emittenti di token collegati ad attività (cosiddetti Art) e ai Casp (Crypto-asset service providers). Nell’ambito di ciascun capo, si prevede inoltre una disciplina speciale per la liquidazione volontaria e per la crisi degli emittenti di Art e dei Casp. In particolare, per quanto concerne la liquidazione volontaria, nello schema di decreto si propone l’estensione dell’applicazione degli art. 96-quinquies e 97 del testo unico bancario, in quanto compatibili. La disciplina della liquidazione coatta degli emittenti Art specializzati è quella attualmente prevista per le banche, mentre per i Casp lo schema di decreto prevede l’applicazione della disciplina attualmente prevista per le società di intermediazione mobiliare.

Il regime sanzionatorio

Il titolo quinto (art. 30-37) è invece dedicato all’introduzione di un regime sanzionatorio, che ha rango penale per le sole violazioni descritte dall’art. 30 comminabili nei confronti di chi offre al pubblico o chiede e ottiene l’ammissione alla negoziazione di Art in assenza dei requisiti e delle autorizzazioni previste e nei confronti di chiunque presta servizi per le cripto attività in assenza delle prescritte autorizzazioni; per le ulteriori violazioni si prevedono invece sanzioni di tipo amministrativo. L’art. 44 prevede che i Casp già operativi alla data del 30 dicembre 2024 (data di entrata in vigore di Micar) potranno continuare a prestare i relativi servizi fino al 30 ottobre 2025. Commenti e contributi sullo schema di decreto potranno essere inviati entro il 22 marzo 2024.