Medicina, cambia l’accesso: si entra con esami del corso (dopo un periodo “filtro”). Ecco le novitÃ
Dopo lo slittamento delle sessioni selettive del 2024 (al Mur spetta la firma dei decreti per i concorsi dopo la quale occorre attendere 60 giorni), a causa dei ricorsi contro il sistema del Tolc Med – ideato dal passato Esecutivo – e della recente sentenza del Tar del Lazio, Governo e Ministero dell’Università e della Ricerca stanno seriamente valutando l’opportunità di cambiare radicalmente il sistema di ingresso a medicina. Ci sono anche diverse proposte politiche all’esame delle rispettive commissioni alla Camera e al Senato.
Cosa può cambiare
L’idea prevalente al Mur – contenuta anche nelle proposte parlamentari – è quella di prevedere un periodo filtro che consenta di frequentare corsi caratterizzanti. L’esito degli esami stabilirebbe poi l’ingresso o meno a Medicina. I dettagli saranno definiti nei prossimi mesi attraverso gli strumenti legislativi che saranno giudicati più idonei. Occorrerà, infatti, stabilire quali e quanti esami da superare e con quali modalità. E decidere se utilizzare anche facoltà diverse rispetto a Medicina, evitandone l’intasamento, per organizzare i corsi caratterizzanti. Non si tratterebbe dunque propriamente del modello francese – che prevede un periodo filtro molto lungo – ma una soluzione italiana con un periodo più breve (l’ipotesi è sei mesi, ma anche questo dettaglio sarà definito in seguito) consentendo agli studenti che non passeranno la selezione di recuperare i crediti ottenuti qualora decidessero di iscriversi a un’altra facoltà. La novità comunque interverrebbe dall’anno accademico 2024/25.
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La prossima selezione
La prossima selezione sarà affidata a dei test i cui quesiti, però, saranno pescati da una banca dati aperta e pubblica, superando così i rilievi del Tar. L’ipotesi piace al sindacato Anief. «Un eventuale accesso libero al primo semestre alle Facoltà di Medicina e Chirurgia sarebbe secondo noi opportuno, lo riteniamo un primo passo utile per superare la carenza di personale specializzato nell’ambito sanitario ed in particolare di personale medico», ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato. In merito poi alle richieste di confronto che in queste settimane sono state avanzate dai vari stakeholder, il ministro dell’Università Anna Maria Bernini – come sempre avvenuto in passato – fa sapere di essere disponibile a dialogare sia con tutte le forze politiche (anche di opposizione) che con gli attori coinvolti; si tratta solo di stabilire la più corretta forma e cornice. Visto che c’è un iter parlamentare in corso, quello delle audizioni sembra il contesto istituzionalmente più opportuno per svolgere questo confronto.
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